Continua la riflessione comunitaria sul significato e il valore della vita. Abbiamo condiviso alcuni pensieri attorno ad un tema impegnativo: "la meraviglia" e ci siamo chiesti se questa vita che incontra la malattia, la sofferenza e altre mille difficoltà; questa vita che a volte ci sembra così faticosa, questa vita è meravigliosa? E se lo è, dove possiamo riconoscere e incontrare la meraviglia?
Ci siamo resi conto, da subito, che avevamo bisogno di una guida e allora... abbiamo chiamato in soccorso i bambini e siamo andati a scuola di meraviglia da loro.
Il Rito Laico, cerniera fra l'ospedale e il territorio, i cittadini, il mondo dell'Arte, della Cultura e le istituzioni, si impegna ad essere luogo simbolico della memoria, quella memoria che è racconto vivo, significato, sogno, aspirazione e speranza.
Impegno etico e culturale collettivo che si interroga sul senso ed il significato profondo della propria identità e della propria esistenza. Chi sono io? Chi siamo noi?
Ci ri-troviamo insieme per nutrirci della memoria e ri-scoprire che la vita è bella ... con la comunità...nella comunità...per la comunità...quella comunità che tutti vorremmo...una comunità in cui essere liberi, senza verità negate o nascoste, in cui giustizia, equità, servizio e amore siano il nostro pane quotidiano.
Il Giardino Parlante che ci racconta cos'è "Cura"
Il progetto del Giardino Parlante nasce dall'esperienza e dalle riflessioni emerse negli anni precedenti a cominciare dal 2020 quando, in piena pandemia, l'azienda sanitaria ha pensato di porre rimedio e di dare voce e significato al grande dolore dei pazienti, dei familiari e dei sanitari coinvolti nell'emergenza sanitaria.
E' emersa con urgenza la necessità di riflettere tutti insieme sul significato della Cura, cura di sè e dell'altro. Abbiamo scelto di farlo attraverso un processo partecipato col territorio come in un grande laboratorio per piantare i semi del nuovo Welfare Comunitario che verrà. L'ospedale presenta e condivide il progetto "Giardino Parlante". Frutto della co-progettazione con i partners e i destinatari. Sarà uno spazio pubblico destinato ad ospitare eventi artistico/culturali, formativi, ludici, eventi di promozione della salute, incontri, mostre, teatro, cinema...e altro ancora. Uno spazio di incontro, socializzazione, rigenerazione, di svago. Gli eventi saranno gestiti in collaborazione col Comune di Torino, la Circoscrizione 1, L'Istituto Comprensivo Pacchiotti/Via Revel, il Social Community Theatre Centre, DoRS Regione Piemonte, la rete Euro-mediterranea Humana Medicina, l'Università di Torino e di Milano e l'ASL-TO3, e altri partner e associazioni.
Un progetto secondo la Metodologia di Teatro Sociale e di Comunità dell'A.O. Ordine Mauriziano a cura del gruppo Salutearte per raccontare cosa è Cura, Salute e Benessere e farlo attraverso l'Arte, la Cultura e la Bellezza.
versione intermedia
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il Convegno di Studio
Ci troviamo ancora insieme dopo un anno attorno all'ulivo che abbiamo piantato un anno fa per "ricordare" e "celebrare" la vita. La vita dei nostri cari che ci hanno lasciato e la fatica dei sanitari impegnati a contenere l'impatto pandemico, ma anche per rendere onore alla vita che continua, la nostra vita, che siamo chiamati a curare e a onorare. Come promesso sono state condivise e restituite le storie e le narrazioni donateci da parenti, pazienti e sanitari. Lo abbiamo fatto col progetto editoriale: "Un ulivo per ricordare e celebrare la vita". La storia della pandemia forse la scriveremo fra qualche decennio, intanto noi abbiamo raccolto la tua storia che è anche la nostra.
L'approccio narrativo
Il progetto editoriale: Un Ulivo per Ricordare e Celebrare la Vita nasce dalla necessità di trovare una via di senso alle sofferenze di pazienti, familiari e sanitari. Il volume, edito da Golem Edizioni, raccoglie e restituisce alla comunità le storie e le narrazioni arrivate spontaneamente al gruppo Salutearte durante il periodo pandemico. Un patrimonio umano di valore inestimabile che assume una forma narrativa fatta dall'intreccio di esperienze di vita di molti di noi, Una narrazione corale dove possiamo riconoscerci in ciò che di più profondo ci appartiene.
Un ringraziamento particolare va al Prof. Marco Aime professore di Antropologia Culturale a Genova per il prezioso contributo, a Fondazione la Stampa - Specchio dei Tempi per aver sostenuto il progetto, a DoRS- ASLTO3 Centro di Documentazione Regionale per la Promozione della Salute, (Dr. Claudio Tortone, Dr. Silvano Santoro e la psicologa Rita Longo) per la post-fazione al libro e a Valentina Gottardi per averci regalato la copertina.
Il libro è attualmente disponibile presso l'azienda ospedaliera ed è possibile averne una o più copie a fronte di una donazione a favore delle attività di promozione della salute del gruppo Salutearte dell'A.O. Ordine Mauriziano. Per ulteriori informazioni: Pino Fiumanò gfiumano@mauriziano.it 3493008070.
versione spot
versione breve
Una opportunità preziosa di confronto e condivisione all'interno della quale abbiamo sottolineato come la Metodologia di Teatro Sociale e di Comunità (Rito Laico) risulti coerente con i documenti e le raccomandazioni Internazionali in tema di Promozione della Salute (PdS) e reinterpreta le strategia e i valori della Carta di Ottawa e dei nuovi Standard dell'International Network of Health Promoting Hospitals & Health Services (HPH&HS)
La morte è un debito verso la terra. Tutti dobbiamo pagarlo, ciascuno per conto proprio, ma solitamente veniamo accompagnati da chi ci ha voluto e continuerà a volerci bene.
L’uomo è l’unico animale che non abbandona i propri morti.
È accaduto però, che nei mesi precedenti fossimo stati costretti a farlo. E la fine di una vita cara è diventata ancora più pesante. Perché quella fine di solito ci muove a due momenti rituali: uno privato, nell’intimità della famiglia, e uno pubblico, dove a dare ancora un saluto siamo tutti, gli amici, i vicini, i conoscenti… la comunità.
È questo che è venuto a mancare ed è a questa assenza che vogliamo porre un piccolo rimedio. Un po’ in ritardo, è vero, ma chi non è più qui saprà perdonare.
Quello che conta è essere qui tutti insieme, a condividere un breve momento, in un piccolo spazio, che però diventano importanti, perché siamo qui, chi ha perso qualcuno e chi lo ha accompagnato fino all’ultimo.
Due sofferenze, grandi, che si incontrano oggi in un giardino, a dire tutti insieme: “noi non dimentichiamo”. C’è solo stato un piccolo ritardo.
02 Luglio 2020 ore 18,30
Giardino dell’A.O. Ordine Mauriziano:
Il Primo Rito Laico, secondo la metodologia di Teatro Sociale e di Comunità.
Per onorare i defunti del periodo Covid.
A cura de: Gruppo Salutearte
www.salutearte.it
Nel tardo pomeriggio del 2 luglio 2020 ci siamo ritrovati sotto un cielo grigio di nuvole che minacciavano pioggia e grandine, i sanitari dell’A.O. Ordine Mauriziano insieme ai familiari delle persone decedute nel periodo Covid. Eravamo più di 250 nel giardino dell’ospedale Mauriziano di Torino. Chi aveva perso un proprio caro e chi lo aveva accompagnato fino alla fine. E’ stata la prima volta che due dolori così grandi si sono incontrati in un giardino a condividere un Rito insieme a quelle lacrime dall’identico sapore, quello della fragilità di fronte alla Morte. La fragilità di chi è chiamato a curare, alleviare il dolore, la sofferenza e la morte appunto e quelle di chi è stato obbligato ad una distanza straziante per non aver potuto accompagnare i propri cari per l’ultima volta.
Un tempo necessario e significativo di condivisione nel quale riconoscersi reciprocamente grazie alla lettura pubblica delle narrazioni dei familiari “donate” ai sanitari e viceversa. Un Rito Laico dove insieme abbiamo piantato un Ulivo, elemento simbolico potente, che ha permesso un movimento di connessione e di comprensione empatica di quei due grandi dolori che per la prima volta si incontravano, non per caso, in un giardino.
Un Rito laico che nasce dalla collaborazione dei rappresentanti della comunità dei curanti con i familiari e col mondo della Cultura; azione teatrale di rappresentazione dell’umano che obbedisce legge universale del Dono – Controdono – Contraccambio. Un progetto capace di moltiplicare capitale sociale, legami di senso e di appartenenza. Un Rito della comunità, epifania di un nuovo modello di possibilità delle stare insieme, di essere cittadini consapevoli del valore del prendersi cura gli uni degli altri.
Un rito e un’azione concreta, riproducibile e coerente con l'obiettivo di Sviluppo Sostenibile n°3: “Assicurare la Salute ed il Benessere per tutti e per tutte le età” dell’Agenda O.N.U. 2030.
video spot Rito laico 2020
video breve Rito laico 2020
Video integrale Rito laico 2020